Donne e Motori: alcune protagoniste che hanno cambiato il mondo dell'Automotive
Donne e motori: un connubio che a qualcuno, anche nel 2021, potrà sembrare strano.
Spesso si vede il mondo automotive come appannaggio degli uomini, ricordiamo il vecchio detto “donne e motori, gioie e dolori”, ma la verita è che non ci si potrebbe sbagliare di più.
Sono molte infatti le protagoniste che, con la loro inventiva, il loro entusiasmo e la loro vera e propria passione, hanno cambiato nel corso della storia il modo in cui viene concepita l’automobile, portandoci ad avere i veicoli che abbiamo oggi.
Senza il loro fondamentale contributo le cose sarebbero state ben diverse: ben più di un’impronta ci hanno lasciato quindi, ma vere e proprie rivoluzioni in grado di durare nel tempo.
Dorothy Levitt
Proprio alle donne si devono anche conquiste tecniche come i tergicristalli, il riscaldamento dell’abitacolo o le fibre in kevlar.
Oggi le protagoniste sono loro: andiamo a scoprire insieme tale spaccato del mondo automotive, vedremo alcune (il numero è molto maggiore), grandi personalità femminili che hanno segnato la storia delle auto.
Sperando che questo articolo possa anche, chissà, ispirare qualche altra donna a gettarsi in un mondo così appassionante come quello dei motori!
Le prime protagoniste
Il legame fra le donne e il mondo delle auto ha radici antiche: questo è sorprendente, se pensiamo a quanto sessismo sia ancora presente nel settore, proviamo a immaginarci quando il settore stesso a malapena esisteva.
Wilhelmine Ehrhardt
Eppure le donne c’erano: partiamo con Wilhelmine Ehrhardt (23 agosto 1886 – 23 febbraio 1945), pronta a guidare un veicolo a motore nel 1899, quando la fabbrica Eisenach si propose un’uscita di tutte le vetture prodotte fino ad allora.
Wilhelmine era la moglie del proprietario della fabbrica: la troviamo alla guida di uno dei quattro veicoli Wartburg in questa sua prima apparizione, che non fu affatto l’ultima nel settore.
Wilhelmine Ehrhardt
Quando il marito Gustav Ehrhardt si iscrisse alla prima corsa internazionale che andava da Innsbruck a Monaco, a bordo del nuovo modello di Wartburg, la signora Wilhelmine decise di accompagnarlo, spinta dalla propria passione.
Il percorso era difficile, irto di pericoli e estremamente impegnativo, ma fu per Wilhelmine una sfida bene accetta oltre che un’occasione da prendere al volo.
Pensate che si sia fermata qui? Il 3 agosto 1901 si iscrisse in solitaria in qualità di donna pilota. Riscrisse la storia partendo da Eisenach fino a Meiningen e ritorno, e mancò il podio per pochissimo. Una vera guerriera!
Bertha Benz
Bertha Benz
Non possiamo non citare, tornando un poco indietro nel tempo, Bertha Benz (3 maggio 1849 – 5 maggio 1944).
Sicuramente avrete riconosciuto il cognome: non solo un grande supporto economico ed emotivo al marito per la sua invenzione, è stata lei infatti la prima persona in assoluto a guidare un’automobile sulla lunga distanza, nel 1888.
Di nascosto dal marito, Bertha prese i due figli e la Patent-Motorwagen, prima automobile della storia, con la quale percorse circa 100 km, allo scopo di andare a trovare la madre.
Aveva dalla sua un veicolo che sembrava più una carrozza a motore che un’auto moderna, eppure la supportò egregiamente in questa impresa che cambiò per sempre la storia.
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Certo non mancarono le difficoltà di natura tecnica, ma Bertha le risolse brillantemente:
- Fece tappa in una calzoleria per ripristinare la pelle della ganasce del freno;
- Usò una spilla del cappello per pulire un condotto del carburante ostruito;
- Utilizzò le proprie calze come isolante per risolvere un problema al cavo di accensione;
- Fece tappa in una farmacia per acquistare della ligroina - una benzina solvente che serviva per alimentare la Patent-Motorwagen - dando vita al primo distributore di carburante della storia;
Bertha Benz con questa macchina percorse 100km
Non solo una donna dalle grandissime risorse, ma anche dall’incrollabile spirito. Fu proprio il suo coraggio a dimostrare che l’automobile poteva essere un mezzo per tutti, e adatto anche a coprire tragitti importanti.
Grazie al suo viaggio il marito Karl trovò un primo acquirente per la sua invenzione: il resto, come si suol dire, è storia.
Come hanno disegnato (letteralmente) la strada
June McCarroll
June McCarroll (30 giugno 1867 - 30 marzo 1954) è ricordata per aver letteralmente disegnato la strada per le automobili.
Medico della California, fu vittima nel 1917 di un incidente stradale causato da un mezzo pesante, che la gettò fuori strada.
Di incidenti così, purtroppo, ne capitarono ancora, ma all’epoca c’era una differenza: mancava la linea di mezzeria, che divide le corsie di marcia.
June McCarroll
Ecco dunque l’intuito tutto femminile di dipingere una linea per dividere i sensi di percorrenza, idea che fu ignorata dalle autorità locali.
Lei non si diede per vinta e ne dipinse un tratto personalmente, fino a quando, ben sette anni dopo, il dipartimento dei trasporti della California decise di adottare questa invenzione.
Da allora, la linea immaginata da June divide tutte le strade del mondo.
Florence Lawrence
Florence Lawrence (2 gennaio 1890 – 28 dicembre 1938) fu invece una star del cinema e una grande appassionata di motociclette e automobili. A lei sono accreditati l’invenzione degli indicatori di direzione e della luce di stop.
Florence Lawrence
Florence amava i motori, ma riteneva che le auto e le moto dovessero avere un modo per avvisare gli altri conducenti delle proprie intenzioni.
Appese così al retro della sua vettura un cartello di stop con un braccio meccanico, azionato da un bottone, che andava ad indicarlo in caso di frenata.
Con lo stesso concept lavorò sugli indicatori di direzione per la sua moto, costruendo due astine meccaniche azionate da un bottone per indicare la direzione da prendere.
Purtroppo non depositò i brevetti delle sue invenzioni, ma aprì comunque la strada ad altri grazie alla sua inventiva.
Mary Anderson
Mary Anderson (19 febbraio 1866 - 27 giugno 1953) è invece colei che diede vita al primo tergicristallo della storia.
Nella New York dei primi del 900 era necessario fermarsi e scendere dalla vettura per pulire il parabrezza da pioggia o neve: colpita dalla lentezza e pericolosità dell’operazione, Mary inventò un braccio di gomma azionabile per mezzo di una leva ogni qualvolta si desiderasse ripulire il parabrezza.
Mary Anderson
Margaret A. Wilcox e Dorothy Levitt
Abbiamo visto alcune delle più grandi innovatrici della storia dell’automobile: il pantheon completo passa anche da personaggi del calibro di Margaret A. Wilcox, che inventò il riscaldamento in auto convogliando l’aria calda prodotta dal motore verso l’abitacolo.
Margaret A. Wilcox
Oppure di Dorothy Levitt, definita già ai suoi tempi la donna più veloce del mondo per avere numerosi record di velocità (portò la sua roadster a 146 km/h nel 1905), e famosa anche per raccomandare di portare sempre con sé uno specchietto per guardarsi le spalle: era la nascita dello specchio retrovisore.
Una marea di protagoniste insomma: siamo grati a queste donne che con il loro coraggio e la loro passione sono uscite da ogni stereotipo, segnando per noi la storia di ciò che amiamo: l’automotive.
