Storie
15/04/2016

Ferruccio Lamborghini – 100 anni di passione

Un uomo, una leggenda. Una vita dedicata ai motori: dai trattori alle Supercar
Ferruccio Lamborghini – 100 anni di passione

Il suo merito? Ha trasformato le idee, i sogni in realtà. Geniale, cocciuto e dirompente. Guidato dalla passione per i motori e supportato dalla sua determinazione, ha superato grazie all’aiuto di amici e collaboratori le barriere che per altri erano insormontabili. 


Cento anni fa, il 28 aprile del 1916, in un borgo in provincia di Ferrara, nacque Ferruccio Lamborghini. Oggi il suo nome è divenuto leggendario nel mondo ed è legato e saldato alle vetture super sportive che lui stesso ha concepito. Il tutto avvenne quasi per caso, anzi per una “picca”.

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Siamo all’inizi degli anni ’60. Da tempo la sua azienda era consolidata e si dedicava con successo alla produzione di trattori per agricoltura. Ferruccio amava le macchine sportive e possedeva due Ferrari con cui faceva delle “scorrazzate veloci” con gli amici (altri tempi). Bene, una di queste mostrava problemi di affaticamento alla frizione che lui modificò nelle sue officine con quella di uno dei suoi trattori (sig!).

Mostrò poi a Enzo Ferrari questa modifica credendo di fare cosa giusta. Venne trattato in malo modo: “tu non sai guidare le Ferrari, tu sai guidare i trattori e basta”. E d’altra parte, come si poteva accettare in una fabbrica di vetture da competizione rinomata nel mondo un consiglio da un contadino che faceva trattori?. Arrabbiatissimo tornò a casa e decise di costruire una vettura migliore della Ferrari. E così nacque la storia della Lamborghini, delle vetture super sportive che conosciamo ora. Da quel giorno il Drake non rivolse più la parola ed evitò Ferruccio. Enzo Ferrari, a seguito di quell’incontro disse “abbiamo perduto uno dei nostri migliori clienti” non confidando mai nelle capacità imprenditoriali di Ferruccio Lamborghini. Di fatto contribuì lui stesso alla nascita del suo migliore concorrente.


Ferruccio Lamborghini – 100 anni di passione

Sei mesi dopo, Ferruccio non sapeva attendere, la nuova Lamborghini "350 GT", frutto del design di Franco Scaglione, era pronta per il salone dell'automobile di Torino del 1963. Il simbolo della Lamborghini? Chiaramente in competizione con gli ex amici di Modena. Un toro (ricorda un po’ il cavallino) ed esprime passione pura e forza scatenata, oltre a essere il segno zodiacale di Ferruccio.

Si finanziò, nonostante la moglie che teneva la cassa di famiglia non fosse d’accordo, investendo i denari dedicati alla comunicazione, alla pubblicità dei trattori che era presente sulle statali di allora, in “rumore” generato dalle vetture sportive. Fu geniale una volta di più, anche nel marketing. Le Supercar trainavano i trattori. Le giuste relazioni nel mondo delle banche e della produzione e via.

La sfida più grande fu lanciata inizialmente con un telaio ed un motore presentati al salone di Torino del 1965 e si chiese ai “carrozzieri” (così si chiamavano i designer allora) se lo volevano “vestire”. Motore centrale 12 cilindri in posizione trasversale (a differenza delle Ferrari 250 LM o della Ford GT di allora, a cui Lamborghini si ispirò, che avevano il motore longitudinale), posizionato tra l’assale posteriore e l’abitacolo per ridurre gli ingombri. Nuccio Bertone fu così affascinato dall’idea che disse: “Io sono quello che può fare la scarpa al tuo piede”.

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Ferruccio Lamborghini – 100 anni di passione

Nacque così, nel 1966, quel capolavoro assoluto di design e di tecnologia che è la Miura, una razza di tori, in onore dell'allevatore di tori da combattimento Don Eduardo Miura Fernandez amico di Ferruccio. Dal giorno della presentazione della Miura, tutte le altre sportive dell’epoca invecchiarono istantaneamente. Iniziò la nuova epoca delle vetture sportive moderne.

Figlio di contadini, forte del suo carattere e delle sue idee, Ferruccio Lamborghini, nella sua vita ricca di passioni e soddisfazioni, ha giocato le carte di cui disponeva: genialità e determinazione. Fino in fondo. Ci ha creduto ed è andato avanti ed ha saputo circondarsi di persone capaci e competenti.


Oggi la Lamborghini automobili è in mano al gruppo tedesco VW ed è inserita nell’orbita Audi. Paradossalmente anche Ducati moto che gravita nella stessa area geografica, è ora parte dello stesso gruppo. Questo dimostra come la genialità italiana per sopravvivere e svilupparsi con profitto necessita di strutture e processi strutturati e tipici di gruppi che hanno fatto dell’industrializzazione il loro pane quotidiano. Questi hanno dimostrato di essere capaci di allevare in casa cavalli di razza un po’ pazzi che, una volta addomesticati, danno grandi soddisfazioni.

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