La Prescrizione delle Multe: quando avviene e cosa significa
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Tema molto caro agli utenti della strada è quello relativo alla Prescrizione delle Multe.
Come abbiamo già detto negli articoli precedenti, il termine per la notifica di una contravvenzione relativa ad una infrazione stradale è di 90 giorni e tale termine è perentorio, ossia non è soggetto a proroga.
La Prescrizione
Molto spesso infatti l’Ente erogatore della multa procede alla regolare notifica della stessa nei novanta giorni.
Ma che cosa succede se dopo la notifica, la multa non vine pagata nei termini indicati? Ricordiamo che i termini per pagare sono di cinque giorni se vi vuole usufruire del così detto “sconto” del 30%, mentre il termine ordinario è di 60 giorni dalla notifica.
I tempi nel quale s può pagare una multa sono diversi
Decorso questo termine senza che la multa sia stata pagata e senza che sia stato fatto ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace, come si comporterà l’Ente erogatore che abbia interesse a farsi pagare la sanzione? Innanzitutto deve rispettare il termine di prescrizione.
Come infatti sappiamo, la prescrizione è l’unico modo per liberarsi delle sanzioni amministrative contro le quali non si è fatto ricorso.
La Scadenza di una Multa: il Termine di Prescrizione
Ma cosa possiamo fare, decorso il termine per il pagamento senza aver pagato?
Nulla, l’unica cosa che possiamo fare è aspettare e in un certo senso, sperare che l’ente erogatore non invii ulteriori solleciti o che non iscriva al ruolo esattoriale la multa.
Insomma bisogna sperare che l’ente si “dimentichi” della nostra multa e ciò può avvenire, soprattutto quando l’ente è un comune molto grande con un quantitativo molto elevato di sanzioni da gestire.
Quindi, se la multa rimane negli archivi dell’ente senza che venga fatto altro, una volta decorso il termine prescrizionale, il debito sarà da considerarsi estinto.
Un passo indietro...notifica, contestazioni e termini di pagamento
Prima di sapere quando cadono in prescrizione le multe facciamo un breve ripasso sui termini a cui sono soggetti gli enti erogatori e i trasgressori dal momento in cui viene commessa un’infrazione.
Una volta elevato un verbale, questo deve essere notificato al trasgressore oppure “consegnato” quando è possibile effettuare la così detta “contestazione immediata”.
Ma ciò non può avvenire sempre (classico esempio, quando l’infrazione è stata accettata con autovelox o con T-red).
Le multe prese con autovelox non possono essere conteste immediatamente
Quando la cosiddetta “contestazione immediata” non è possibile, la contestazione va fatta mediante notificazione, ossia spedizione della multa presso la residenza del titolare dell’auto.
Tale notifica deve avvenire entro il termine – che ben conosciamo – di novanta giorni dal giorno dell’infrazione. E’ bene ricordare che fa fede la data di spedizione della raccomandata, cioè il giorno in cui la busta viene consegnata all’ufficio postale, quindi spesso capita che il trasgressore riceva la raccomandata oltre il novantesimo giorno, senza che ciò comporti l’invalidità della multa.
Entro sessanta giorni, come già detto, il trasgressore deve pagare e comunicare i dati dell’effettivo conducente. Mentre se si vuole fare ricorso, vanno rispettati i termini di 30 giorni nel caso di ricorso al Giudice di Pace e di 60 nel caso si preferisca rivolgersi direttamente al Prefetto.
L’importante è chiarire che se il trasgressore non paga e non fa ricorso, la sanzione amministrativa diventa definitiva e non è più in alcuna maniera contestabile.
Quando si è sicuri che la multa sia caduta in prescrizione
La Cartella Esattoriale: termini, decadenza e misure
A questo punto, l’amministrazione deve iscrivere a ruolo il credito, deve cioè formalizzare il proprio credito in un ruolo esattoriale, ossia incaricare l’agente della riscossione di formare la così detta cartella esattoriale che dovrà essere a sua volta notificata al trasgressore.
Tra il giorno in cui il ruolo è stato dichiarato esecutivo e quello in cui la cartella esattoriale verrà notificata, non devono passare più di due anni.
Se dovessero passare questi due anni senza che venga notificata la cartella, interverrebbe la così detta decadenza, comportando l’impossibilità da parte dell’ente di procedere oltre.
Una volta notificata la cartella esattoriale, l’esattore può procedere ad attivare contro il debitore tutte le misure necessarie per recuperare il credito vantato, ossia azioni come il: fermo auto, l’ipoteca su un immobile (ma solo per debiti oltre un certo valore) o, più facilmente può procedere con un pignoramento, che può colpire, come sappiamo:
- Il quinto dello stipendio o della pensione
- Il conto corrente in banca
- Altri crediti vantati da terzi
- Beni mobili.
Ma quando vanno in Prescrizione le Multe?
Le multe si prescrivono dopo cinque anni, questo termine decorre dall’ultimo atto formale notificato al trasgressore. Ma bisogna fare una precisazione ossia, se al trasgressore non è mai stato notificato il verbale con la contravvenzione non c’è bisogno di attendere i cinque anni.
Come infatti abbiamo visto sopra, dopo solo 90 giorni questi è ormai libero dal debito. Ma attenzione, perché, anche se la multa dovesse arrivare oltre tale termine, pur essendo illegittima, tale illegittimità, deve comunque essere dichiarata dal giudice.
Ciò significa che bisogna comunque fare ricorso, in assenza del quale, decorsi i termini per proporlo, la multa, diventa lo stesso definitiva.
Multa
Se invece al trasgressore viene notificato il verbale ma, dopo di questo, decorrono 5 anni senza che vi sia alcun ulteriore atto da parte dell’amministrazione o da un ente di riscossione, la stessa può essere considerata prescritta con conseguente liberazione dal debito.
Stesso discorso vale nel momento in cui al trasgressore viene notificata una cartella esattoriale, ma nei successivi cinque anni non provveda ad inoltrare alcun altro sollecito o promuovere un’azione.
Anche in questo caso la sanzione è prescritta e il trasgressore è liberato definitivamente dal debito.
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