FERRARI, una estrema del Salone di Parigi
Come non provare emozione davanti ad esemplari di tecnologia così? Come rimanere indifferenti al linguaggio della linea che evoca velocità, vento e senso di libertà. Siamo alla purezza, al distillato di motori che solo Ferrari sa offrire.
Questo è il salone di Parigi, questo è il mondo dell’automobile, il sogno e la realtà.
Se da un lato ci sono tante case automobilistiche (Fiat, Alfa Romeo, Jeep, Volkswagen, Ford, Opel, Nissan, Volvo e altre giapponesi) che hanno deciso di rinunciare alle sfilate parigine investendo in altri eventi mediatici i budget di comunicazione, altre mostrano al mondo i progressi della tecnologia per la sicurezza e per l’ambiente (parliamo soprattutto di elettrico, ibrido mild e ful)l – e di stile e personalità per differenziarsi dalla concorrenza con prodotti che evocano le origini dei diversi marchi.
Al top dello stile e delle evocazioni, troviamo Ferrari che svetta con una vettura (disponibile anche due posti) come la Monza SP1 che è in grado di evocare fasti di grandi successi del passato e di prestazioni da primato.
Si tratta di una vettura ispirata alle barchette degli Anni 50, con motore V12 da 810 Cv. Pochi fortunatissimi possessori potranno entrarne in possesso (saranno realizzati solo 499 esemplari da 1,6 milioni di euro l’uno).
La sportiva di Maranello, senza parabrezza, è in grado di superare i 300 km/h di velocità massima, di accelerare da 0 a 100 chilometri in 2,9 secondi e di impiegare solo 7,9 secondi per passare da 0 a 200 km/h.