Elettriche & ibride
01/07/2021

Lamborghini verso l’elettrificazione della gamma

Scopriamo il piano del colosso di Sant’Agata Bolognese per trasformare, in quattro anni e con un investimento di 1,5 miliardi, tutta la gamma in ibrido, con la prima elettrica pura entro la seconda metà del decennio.
Lamborghini verso l’elettrificazione della gamma

È senza dubbio un piano ambizioso quello della Casa che fondata da Ferruccio Lamborghini, un progetto ricco di obiettivi pensati per rendere migliore la qualità dell’aria che respiriamo, abbattendo le emissioni di monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2) oltre a molte altre sostanze derivanti dai motori a combustione.

Non bastasse, entro dieci anni Lamborghini vuole portare sul mercato il primo modello di auto totalmente elettrica, lo ha già fatto Porsche che non è una diretta concorrente ma quasi.

Un cambio di paradigma importante per la casa del Toro, annunciato da Stephan Winkelmann, presidente e CEO di Automobili Lamborghini, all’interno di una conferenza stampa  tenutasi rigorosamente in virtuale a causa della pandemia.

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Ferruccio Lamborghini il fondatore della casa automobilistica

L’impegno economico che la casa di Sant’Agata Bolognese si impegna a profondere è il più grande sforzo mai visto nella propria storia. Il nome del piano è “Direzione Cor Tauri” e ci mostra le tappe del processo di decarbonizzazione della gamma, allo scopo di abbattere già entro il 2025 le proprie emissioni della metà.

Direzione Cor Tauri: la Lamborghini elettrica del futuro

Il piano porterà nella seconda metà del decennio alla prima Lamborghini elettrica, priva dei tradizionali e possenti 12 cilindri ma non di capacità di stupire ed emozionare come da tradizione per la casa Emiliana. Ed ecco spiegato il nome: Cor Tauri è la stella più luminosa della costellazione del Toro. Insomma, il cuore della casa di Sant’Agata Bolognese rimarrà invariato, anche se perderà il solo motore a combustione interna a favore di modelli ibridi e poi totalmente elettrici.

La transizione si articolerà in tre fasi distinte, per rendere le tappe chiare ed evidenti. Lamborghini non si coccola né col successo del super SUV Urus, né con le ottime impressioni ricevute dalla prima ibrida esibita, la Sián, ma punta sempre più in alto.

La prima fase del piano prevede una permanenza dei motori a scoppio, in particolare del V12 che tanto fa sognare gli appassionati del marchio da tutto il mondo. Saranno infatti lanciati due nuovi modelli e serie speciali di auto destinate a celebrare la storia e i successi del marchio.

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Il piano va avanti con una seconda fase, quella della svolta sull’ibrido: nel 2023 infatti la casa del Toro prevede di lanciare sul mercato il primo modello dotato di questa tecnologia. Ancora non basta però: entro il 2024 tutta la gamma sarà ibrida.

Guidare una Lamborghini tuttavia, è un’esperienza che stravolge sensi ed emozioni: queste sensazioni non possono fare a meno del rombo del motore, iscritto nel DNA della casa del Toro, e che deve essere mantenuto come fattore storico, di passione ed emotivo. Anche se ibrida, ci dice Winkelmann, l’Aventador avrà sempre un 12 cilindri dietro all’abitacolo.

Parole che ci rassicurano e indirizzano verso un futuro radioso, fatto di V12 elettrificati per rendere al massimo. L’aumento di peso dovuto ai motori elettrici e alle batterie sarà contrastato da un uso a profusione della fibra di carbonio. Le prestazioni, lo spunto da fermo e l’elasticità ne trarranno grandi benefici.

Lamborghini Aventador SVJ Gialla

Lamborghini Aventador SVJ Gialla

La vera rivoluzione avverrà comunque entro la seconda metà del decennio, con il debutto sul mercato della prima Lamborghini totalmente elettrica. Questo quarto modello affiancherà gli altri presenti in gamma, che a quel punto saranno tutti ibridi.

Il CEO della casa è stato anche adamantino sul piano del rumore: non dovrà essere uno scopiazzamento del rombo del 12 cilindri ma un sound nuovo, distinto e in grado di parlare al cuore anche dei puristi. Una sfida molto ardua, che richiederà l’impegno totale dei tecnici, della casa che nasce e fonda tutta la sua tecnologia su motori plurifrazionati dalle grandi prestazioni.

Una celebrazione del Made in Italy

“Lamborghini è da sempre sinonimo di altissima competenza tecnologica nella costruzione di motori dalle prestazioni straordinarie: questa continuerà ad essere la priorità assoluta di tutto il nostro cammino verso l’innovazione. La promessa di oggi, supportata dal più grande piano di investimento della storia del marchio, è la prova della nostra profonda dedizione non solo verso i nostri clienti, ma anche verso i nostri fan, le nostre persone e le loro famiglie, verso il territorio in cui siamo nati, l’Emilia Romagna, l’Italia, il Made in Italy.”

Continua a commentare Stephen Winkelmann.“Ed è fondamentale capire quanto questi valori siano al centro dell’esperienza Lamborghini: non possono cambiare, anche se cambieranno le cose sotto al cofano”.

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Lamborghini Sián dettagli

Made in Italy significa qualità e sapersi imporre in un mercato internazionale estremamente competitivo, e non è un caso che il CEO della casa del Toro abbia voluto sottolineare questo aspetto: sebbene Lamborghini sia ora un marchio tedesco le cui supercar vengono esportate in tutto il mondo, da Dubai a Dehli, da Londra a New York, nulla di tutto questo sarebbe possibile senza la passione e il cuore che Ferruccio Lamborghini metteva in ogni sua creazione. Made in Italy significa anche ciò!

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Un intero impianto rivisto

Il cammino verso la decarbonizzazione era stato avviato già da tempo, e non riguarda solo le auto, ma tutta l’impronta e l’impatto ambientale dell’area di 160 mila metri quadri a Sant’Agata Bolognese che funge da impianto di progettazione e produzione.

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Lamborghini Urus

Già dal 2015 questa area si può fregiare della certificazione CO2 neutrale: un traguardo importantissimo, mantenuto anche durante la fase espansiva degli ultimi due anni, grazie alle vendite, tra gli altri modelli, di Urus. Una vettura che ha saputo conquistare cuore (e portafogli) dei suoi clienti affezionati – e proprio di questo modello vogliamo parlarvi un momento.

Sarà la Urus la prima Lamborghini elettrica?

Sebbene la prima Lamborghini ibrida sia stata la Sián, presentata al Salone di Francoforte nel 2019, l’auto che potrebbe trainare il marchio dentro la transizione all’ibrido è proprio la Urus, il super SUV lanciato dalla casa bolognese nel 2018 e pronto – forse – all’elettrificazione.

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Lamborghini Sián 2019

Il forse è d’obbligo in quanto la casa ha tenuto ben segreti modelli e specifiche di questa transizione, ma possiamo avvalerci delle parole pronunciate da Maurizio Reggiani, il capo del dipartimento ricerca e sviluppo, nel corso del CES di Las Vegas l’anno scorso.

Egli ha infatti lasciato intendere come la sua divisione stia lavorando ad un power train ibrido per la Urus. Nulla si sa però riguardo alle specifiche tecniche tantomeno riguardo al possibile prezzo. Insomma staremo a vedere, anche se il futuro promette davvero bene!

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