Android Auto e Apple CarPlay senza veli: un confronto tra i due sistemi
Sono sempre più smart. Le connessioni sono sempre migliori, la velocità di trasferimento dati aumenta costantemente. Oh scusate, non stiamo parlando di smartphone ma di autoveicoli, sempre più simili ai moderni telefoni cellulari per completezza di servizi offerti a conducente e passeggeri.
Lontani sono i tempi delle audiocassette, dei CD, della musica via Bluetooth. Oggi le auto di ultima generazione sono dotate, secondo le fasce di mercato, della possibilità di collegare il telefono alla macchina (via cavetto USB o wireless) e “rispecchiarne” alcune funzioni sullo schermo di bordo, andando a stravolgere l’interfaccia della casa madre a favore di una sempre uguale a sé stessa.
È un punto importante per chi cerca familiarità d’uso o per chi, per esempio per esigenze lavorative, cambia spesso vettura e non vuole tutte le volte impostare nuovi sistemi di infotainment.
Ecco che arrivano in aiuto i sistemi di Cupertino (Apple) e Mountain View (Google): i preferiti rimangono al loro posto, il navigatore ha già la cronologia del telefono a portata di dito, la musica è organizzata come siamo abituati: insomma un bel vantaggio!
Oggi andremo insieme ad approfondire nel dettaglio i due sistemi che si contendono il mercato: Android Auto e Apple CarPlay.
Sistemi moderni per nuove necessità
Prima grande differenza tra Android Auto e Apple CarPlay: il primo è più diffuso, con circa 400 modelli di vetture già pronte a ospitarlo, contro i 300 di CarPlay.
Lanciato nel 2015, un anno dopo il concorrente, Android Auto si presenta oggi in chiave moderna, dopo un più che necessario aggiornamento recente.
L’interfaccia è snella, mostra le ultime app usate e una lista di quelle disponibili. Tra le altre cose, c’è WhatsApp e quindi la possibilità di leggere e scrivere messaggi con questo sistema, cosa che con Apple CarPlay si può ottenere solo tramite l’uso di Siri.
Mirroring Apple CarPlay su sistema di infotainment
Bisogna però dire che l’interfaccia in generale è difficile da giudicare, in quanto dipende troppo dalle preferenze personali anche in ambito di sistema operativo usato sul proprio smartphone.
Un’altra differenza tra i due sistemi? Android Auto richiede, almeno fino a Android 10, l’installazione di driver e di un’app, mentre Apple CarPlay non è affatto un’applicazione ma è integrato alla base di iOS.
Esso funziona su tutti i modelli di iPhone a partire dall’iPhone 5: un totale di una ventina di modelli. Android Auto qui ha la meglio perché funziona su quasi tutti i telefoni con almeno Android 6, e stiamo parlando di numeri decisamente importanti.
In cosa si assomigliano?
Quello che si vede a schermo dipende dalla versione del software che si sta utilizzando sul proprio telefono mobile, ma in un certo senso il feeling è quello di stare utilizzando un tablet un po’ particolare. Le maggiori funzioni come detto ci sono su entrambi i sistemi: dal telefono alla musica, passando per il navigatore, i podcast, le news, gli audiolibri, il calendario, e altre app di terze parti che supportano le piattaforme, come Waze o Spotify. L’offerta è vastissima insomma!
Nell’ultima versione, entrambi i contendenti si mostrano fluidi e responsivi (questo dipende anche dal sistema di infotainment del veicolo, nel nostro caso di prova, una SEAT Arona), sempre pronti all’uso.
App Android Auto su Google Play
Google Assistant e Siri si dimostrano compagni fedeli e indispensabili per un viaggio in sicurezza, per poter sfruttare i sistemi utilizzando i comandi vocali invece dei tasti per non distogliere l’attenzione dalla strada.
Qualunque sia il sistema che preferiate, ormai sono ad un livello simile.
In cosa sono diversi?
Le interfacce dei due sistemi sono diverse e così il feeling di utilizzo. Apple CarPlay mostra la dock-bar sulla sinistra, insieme al tasto Home. Tutte le app si muovono orizzontalmente, una sensazione quanto mai familiare se siete utenti iPad.
Android Auto mostra la barra di navigazione in posizione orizzontale in basso sullo schermo, con il tasto Home a sinistra e tasti per notifiche e microfono di Google Assistant sulla destra. Il menù scorre verticalmente piuttosto che orizzontalmente come visto su Apple CarPlay.
Ragazza usa il sistema di infotainment
Su Android Auto si può, direttamente dal sistema, cambiare lo sfondo, cambiare la modalità (giorno o notte), inserire la modalità notturna in modo permanente, mostrare e nascondere le cover degli album e mostrare e nascondere i suggerimenti.
Niente di tutto questo si può, purtroppo, fare su Apple CarPlay, anche se dall’iPhone è possibile un po’ di customizzazione a livello di App installate e relativo ordine sulla schermata principale.
Ci sono perfino, su entrambi i sistemi, App della controparte: tuttavia ne troviamo solo una su Android Auto, e cioè Apple Music, mentre Apple CarPlay beneficia di Google Maps, Play Books e Play Music.
Sfida tra assistenti vocali
Uno dei fattori più importanti che separa i due ecosistemi tra di loro è la rispettiva funzionalità di assistenza vocale. In questo aspetto Google Assistant risulta leggermente superiore nella ricerca di informazioni, mentre Apple CarPlay sta guadagnando terreno a ogni nuova versione.
La cosa che colpisce è come sempre che l’assistente vocale di Google è disponibile per iPhone, mentre Siri rimane “Incarcerata” nell’ecosistema iPhone e quindi anche un po’ meno intelligente, perché ha meno dati e clienti a disposizione su cui basarsi.
Entrambi i sistemi fanno un bel lavoro quando si parla di funzioni di base come effettuare una chiamata, mandare un messaggio, avviare la navigazione o altro, ma se fate una domanda a entrambi l’assistente di Google avrà probabilmente la risposta, mentre quello di Apple vi rimanderà a una ricerca su Internet. Purtroppo il gap di informazioni di cui Google è in possesso è incolmabile per Siri.
La verità è che entrambi i sistemi lasciano una buona impressione, siamo stati favorevolmente colpiti (sebbene, per massima chiarezza e trasparenza, utenti Apple) da Android Auto.
Entrambi i sistemi vi porteranno a destinazione ascoltando la vostra musica preferita e aggiornando gli amici del vostro arrivo con un messaggio dettato agli assistenti vocali, il tutto in massima sicurezza. Che poi, è quello che conta davvero.