Londra ritorna leader dell'innovazione tecnologica grazie ai taxi
La Transport for London (TFL), l’autorità londinese responsabile dei trasporti pubblici, investirà oltre 20 milioni di Euro per consentire la circolazione dei nuovi taxi, che a partire dal 2018 dovranno essere elettrici (oppure ibridi/benzina).
Questo investimento massiccio servirà soprattutto per l’installazione delle stazioni di ricarica (colonnine) necessarie al “rifornimento” delle vetture elettriche, specialmente quelle riservate ai taxi.
Le regole sono chiare a tutti, nella city i taxi (e vetture a noleggio con conducente) dovranno circolare ad emissioni zero. Quindi i taxi ammessi saranno ibridi (dovendo però circolare in modalità ZEV ad emissioni zero nel centro cittadino) ed elettrici. Dal 2023 tutti i taxi dovranno convertirsi al “Zero Emission Capable” con un’autonomia minima di 50 chilometri a zero emissioni. Poche regole e incentivi alla conversione per i possessori di vetture anziane inquinanti. Entro fine 2018 saranno 150 le colonnine di ricarica rapida in città, 300 entro la fine del 2020.
Lo sanno tutti, i Taxi a Londra sono neri e riconoscibilissimi da tutti grazie alla loro particolare sagoma che negli anni si è evoluta ed è allo stesso tempo rimasta praticamente identica, tanto che chiunque nella capitale britannica sa riconoscere i taxi ad occhi chiusi e ne apprezza poi le qualità di trasporto e abitabilità (si viaggia anche in 5 passeggeri e bagagli). I tassisti ne apprezzano la robustezza, affidabilità, maneggevolezza ed economia di esercizio.
Oggi il modello attuale, il TX4 prodotto a Coventry, è equipaggiato con un motore diesel prodotto dall’italiana VM di Cento (FE).
London Taxi Company è un’azienda “inglese” a capitale cinese (controllata dalla Geely) e prospera grazie a scelte innovative e strategie di lungo periodo condivise con il governo per tornare leader nel trasporto in modo ecologico. Bene, Geely investe 410 milioni di Euro per produrre una versione aggiornata e moderna del FX4, il TX5 ibrido plug-in (le batterie si possono ricaricare anche grazie ad una presa esterna e non solo grazie al motore termico).
A regime l’azienda potrà produrre nel nuovo stabilimento di Ansty, nel Warwickshire, 36.000 Hybrid cab all’anno, un numero decisamente superiore ai 23.000 taxi presenti a Londra, per questo la casa sta pensando seriamente all’esportazione dei veicoli in altre capitali europee.
Prototipo Taxi
Questo investimento è stato possibile anche grazie ad uno strumento finanziario dedicato, i green bonds, che servono a sostenere le aziende nello sviluppo di tecnologie sostenibili ed alimentazioni alternative a quelle fossili o fonti rinnovabili. Questi hanno avuto un valore di circa 50 milioni di Euro solo nel 2016.
Sulla stessa lunghezza d’onda si sono già mosse Amsterdam (molti taxi sono già elettrici con una grande flotta di americane Tesla) e Madrid (è appena stato siglato l’accordo per l’acquisto di 110 Nissan Leaf completamente elettriche destinate all’utilizzo pubblico).
Sostegno alle aziende innovatrici, migliori e più puliti veicoli sulle strade, aziende che sviluppano, posti di lavoro. Questa è la catena vincente di un paese serio che crede e punta sul futuro. Risultato: maggiore sicurezza e qualità dell’aria. Ci guadagnano tutti: utilizzatori, lavoratori, investitori ed aziende.